Le aziende italiane della moda procedono a passo spedito e vantano fondamentali robusti. Vanno decisamente meglio delle aziende manifatturiere e alla fine non hanno niente da invidiare ai grandi gruppi francesi del lusso, da Lvmh a Kering passando per Chanel: pur avendo dimensioni inferiori negli ultimi anni hanno registrato più o meno gli stessi ritmi di crescita, ma al tempo stesso sono risultate meno indebitate e più liquide. Questa è la fotografia scattata da R&S Mediobanca sul comparto, tenendo conto delle 143 maggiori realtà italiane che nel 2014 hanno vantato un fatturato di almeno 100 milioni di euro. Si tratta di aziende che ambiscono al mercato mondiale dei beni dilusso, che nel 2015, stando al Monitor Bain-Fondazione Altagamma, ha registrato un giro d’affari di 253 miliardi, in crescita del 13% a cambi correnti (ma del 2% a. cambi costanti)