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CALA LA FIDUCIA DEI CEO SULL'ECONOMIA GLOBALE. PRIORITA' PER GLI ITALIANI: MIGLIORARE IL FISCO

dal nostro inviato Vittorio Da Rold 20 gennaio 2015
DAVOS - È in calo la fiducia dei Ceo sulle opportunità di crescita globale dell'economia a 12 mesi, ma resta l'ottimismo per l'aumento dei propri fatturati: è quanto emerge dalla 18a Annual Global Ceo Survey realizzata da PwC, che fotografa il livello di fiducia sullo sviluppo globale e del proprio business di 1.300 Ceo in 77 Paesi, diffusa nell'incontro annuale del World Economic Forum di Davos in Svizzera.
In Italia solo il 27% dei Ceo pensa che l'economia globale crescerà nel 2015 rispetto al 43% del 2014. A livello mondiale il 37% dei Ceo si attende una ripresa dell'economia nel 2015 (contro il 44% nel 2014), mentre il 17% prevede una contrazione della crescita economica, oltre il doppio rispetto a un anno fa (7%). I Ceo delle economie emergenti come India (59%), Cina (46%) e Messico (42%) risultano maggiormente ottimisti rispetto a quelli che operano in economie sviluppate come Usa (29%) e Germania (33%). Nonostante le prospettive negative sull'economia globale, il 39% dei Ceo a livello mondiale resta fiducioso nella crescita delle rispettive aziende a 12 mesi. Il 20% degli italiani è molto fiducioso nella crescita di ricavi nel 2015 - quota che sale all'80% sommando i Ceo fiduciosi in crescita rispetto al 74% dell'anno precedente. Per i Ceo italiani la creazione di un sistema fiscale più efficiente è la priorità chiave da dare al Governo (89%), davanti all'accesso al capitale a condizioni competitive (38%). Particolarmente rilevante per i Ceo la disponibilità di infrastrutture digitali richieste dal 60% dei Ceo italiani contro il 28% dei Ceo globali. Nicola Anzivino, Partner PwC spiega: «I Ceo sanno di doversi adattare ai grandi cambiamenti della tecnologia e dei mercati in cui operano valorizzando le competenze distintive delle loro aziende; devono mettere la tecnologia al centro del proprio modello di business per creare nuovo valore per i clienti. Trovare nuovi modi di competere in questo nuovo scenario evolutivo dove i confini tra mercati crollano è essenziale per attrarre nuovi clienti e talenti manageriali, con ritorni finanziari adeguati agli investimenti effettuati».

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