MILANO 1/10/2014
Jacopo Giliberto
La bolletta elettrica cambierà. Non sarà più progressiva com'è oggi la fattura, nella quale il costo del chilowattora si appesantisce con il crescere dei consumi. Il costo si sposterà sulla potenza del contratto (oggi le famiglie hanno quasi tutte il classico contatore da 3 chilowatt), cioè sulla disponibilità massima che il consumatore vuole garantirsi, mentre il pagamento dei singoli chilowattora consumati si alleggerirà. I dettagli? Ieri alla quattordicesima edizione dell'Italian Energy Summit del Sole 24 Ore uno dei commissari dell'Autorità dell'energia, Alberto Biancardi, non ha potuto anticipare tutti i dettagli poiché le nuova bolletta è ancora allo studio e si ragiona ancora fra molte ipotesi. Ma alcuni elementi anticipati da Biancardi non sono ipotetici ed erano già stati tratteggiati da un altro commissario dell'Autorità dell'energia, Luigi Carbone, lunedì alla prima giornata del summit (stamane la terza e ultima sessione, dedicata ai mercati finanziari dell'energia).
Oggi la bolletta elettrica ha meccanismi nati ai tempi dell'elettrificazione mussoliniana e della tecnologia del secolo scorso. Mentre sui mercati normali chi più compra meno paga (offerta famiglia, confezione risparmio, sconto quantità e così via), al contrario per la corrente ogni chilowattora acquistato in più ha un prezzo più alto. Ciò pesa sui consumi delle famiglie e delle imprese e favorisce l'uso di fonti d'energia meno pulite e meno efficienti. Inoltre, sul chilowattora di oggi sono caricati tutti gli oneri (come gli incentivi alle fonti rinnovabili).
La tariffa elettrica innovativa vuole promuovere i consumi ad alta efficienza e il ricorso alle fonti rinnovabili. «La nuova tariffa si potrebbe definire smart, perché si propone di favorire l'efficienza, con apparecchiature che consentono di consumare meglio», spiega l'Autorità. Fino al dicembre 2015 questa tariffa è stata introdotta in via sperimentale per chi scalda la prima casa eslcusivamente con le pompe di calore elettriche. La nuova tariffa sarà introdotta dopo una consultazione pubblica per definire gli aspetti operativi e con rigorosi criteri anti-furbetti.
Una notizia correlata: ieri il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, ha affermato che grazie agli stoccaggi pieni di gas l'Italia ha tre mesi di autonomia anche in caso di interruzione totale delle forniture russe all'Europa. «Il livello di riempimento degli stoccaggi italiani è alto (al 94% del totale offerto al mercato) e si prevede di raggiungere entro fine ottobre il volume di 11,4 miliardi di metri cubi di stoccaggio commerciale, che si andranno ad aggiungere ai 4,6 miliardi di metri cubi di riserva strategica».
© RIPRODUZIONE RISERVATA