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IMPIEGO DEL DEFIBRILLATORE NELLO SPORT, OLTRE L’OBBLIGO LA CULTURA DELLA PREVENZIONE E DRIVER VERSO ALTRI SETTORI

In Italia ogni hanno si registrano 60.000 decessi per arresto cardiaco, circa 1 persona su 1.000.Oltre ai 15 milioni di soggetti a rischio, l’arresto cardiaco può colpire chiunque, senza distinzioni di sesso, età ed anche se patologie specifiche.

Nell’80% dei casi si tratta di ritmi defibrillabili, quindi può essere impiegato il defibrillatore. Nel 70% di questi casi il soggetto può essere salvato con una defibrillazione precoce entro i primi 10 minuti dall’evento,  se entro i primi 5 in genere senza conseguenze rilevanti.Nella maggior parte dei casi l’arresto cardiaco avviene fuori dalle mura domestiche.Dal 2006 al 2013, in Italia, ci sono state 590 vittime in attività sportive. Solo nel 2012 si contano 43 decessi tra i ciclisti e 28 tra i giocatori e nel 95% dei casi si è trattato di cause di carattere cardiaco.In Italia l’obbligo di legge è minimo ed è applicato solo nello sport.

La normativa più recente in materia è il Decreto Balduzzi. Il Ministro della Salute Renato Balduzzi ha, infatti, firmato nel 2013 uno specifico decreto in materia di salute e sport, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 20 luglio 2013, inerente, nel dettaglio, alla dotazione e all’utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di altri dispositivi salvavita e alla disciplina delle certificazioni sportive non agonistiche e amatoriali. Le società sportive professionistiche hanno avuto 6 mesi di tempo per adempiere a tale obbligo, mentre società ed associazioni sportive dilettantistiche hanno visto varie proroghe, che hanno ritardato tale obbligo a Luglio 2017.
Un grosso passo avanti per la prevenzione, che ha già visto il salvataggio di numerose vite.Il meccanismo si è messo in moto, adesso le persone iniziano a comprendere la differenza tra infarto ed arresto cardiaco, ma tutto ciò ancora non è sufficiente.

Una delle aziende di riferimento in Italia con la commercializzazione di defibrillatori EMD112, da anni si impegna con campagne marketing, informative ed eventi, nella divulgazione della cultura della cardioprotezione. È importante acquistare un prodotto in modo consapevole, ricercando prodotti solo di massima qualità e garanzie, che  spesso se considerati anche i costi di manutenzione risultano anche tra i più competitivi proprio per garanzie e cambio consumabili più lunghi. Inoltre è necessario valorizzare la presenza di un dispositivo DAE nel proprio ambiente, garantendone la massima visibilità e capacità di utilizzo.

EMD112 è main importer per l’Italia dei defibrillatori HeartSine, azienda la cui equipe che nel lontano 1967 ha sviluppato il primo defibrillatore extra-ospedaliero  al mondo. Da allora la ricerca è stata continua, per arrivare ad oggi con un prodotto, i defibrillatori samaritan PAD (disponibili in 2 versioni), con specifiche tecniche molto performanti che si traduco in un prodotto salvavita estremamente efficace.Oltre alla promozione della cultura della cardioprotezione, fuori dagli schemi per come siamo abituati in Italia nel settore medicale, ed oltre alle numerose donazioni benefiche, l’azienda ha attivo il programma Forward Heart, un programma etico che prevede la donazione di un defibrillatore ad ogni soggetto che è stato salvato, che potrà donarlo a associazioni ed enti di propria scelta, raddoppiando le possibilità di salvare delle vite.Lo sport sicuramente sarà un ottimo driver, che aprirà la strada culturale e fisica per la presenza dei defibrillatori nella vita quotidiana, e consentirà ad associazioni ed aziende come EMD112 di poter essere ancora più incisiva nella cardioprotezione consapevole nel nostro paese.

L’augurio è che, grazie anche alla sensibilità e lungimiranza avuto nel contesto sportivo, i defibrillatori possano essere un giorno non troppo lontano presenti nelle case, scuole, aziende, luoghi pubblici ed acquistabili sugli scaffali dei centri commerciali con costi ancora più accessibili di quanto non lo siano adesso.  

www.heartsinepad.itwww.emd112.it

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